…ma guardiamo la nostra città isolana in un sognante giorno di festa. Che cosa vedete?

Orson Welles
“Moby Dick – Prove per un dramma in due atti” [trad. Italo Svevo]

“Che cosa vedete?” Ci chiede Orson Wells all’inizio del suo dramma teatrale Moby Dick, attraverso le parole di un giovane attore. Ci invita a guardare “la nostra città isolana in un sognante giorno di festa” e in una battuta ritroviamo ciò che da 5 anni immaginiamo. Alghero, la nostra città, isola nell’isola, porto e porta del Mediterraneo che accoglie e si trasforma come in un giorno di festa! Dopo due edizioni inevitabilmente condizionate dall’emergenza sanitaria, la città continua a farsi teatro, recuperando il senso di festa collettivo e partecipato, lo stupore e la meraviglia del ritrovarsi insieme a sognare, a vedere, che è altra cosa del guardare. Un programma “insolito” quello di questa 6^ edizione che abbiamo immaginato come un’impresa che attrae e fa paura, coraggioso e fiducioso come un acrobata, attraverso il quale cambiare il nostro sguardo sulla città, scoprirci acrobati, illusionisti, buffoni, sognatori. Come i protagonisti di uno spettacolo viaggiante, esploreremo il senso di una “Città che si fa Teatro”, vivremo un’avventura senza tempo e ci ritroveremo a vedere lo spazio – pubblico della città – in cui tutto è possibile da un’altra prospettiva, quasi come entrare in un’altra dimensione o… volare a cavallo di una balena! Trasformeremo le vie, le piazze, la scuola, il teatro insieme al pubblico per continuare questo viaggio, mai sazi, mai stanchi di nutrire ed essere nutriti dalla bellezza, dalle risate, dalla meraviglia, dal sogno. Lo faremo con i tantissimi artisti proveniente da tutta Europa. Alcuni indossano un naso rosso anche se non si vede, altri volano su una gru, qualcuno trasforma gli omini della Lego nei protagonisti di una storia mitica, qualcun’ altro manipola la luce. Ci sono hulahoop e boomerang, monocicli, lettere arrivate e spedite chissà dove. Mamatita che in catalano significa balia, nutrice, non esaurisce la sua linfa vitale e si rinnova, si alimenta, con il pubblico per il pubblico, con la città per la città. Lo fa con una particolare attenzione alle artiste donne, alla drammaturgia e ai linguaggi del contemporaneo, del nuovo circo e della performance urbana, offrendo esperienze immersive e coinvolgenti, adatte a tutti e tutte, da 0 a 99 anni. Una comunità viaggiante quella del Mamatita che si ritrova in questo tempo incerto, per ridere, giocare, ballare, stupirsi e commuoversi, come riemersa dalle profondità del mare al cielo. C’è qualcosa di insolito nel vento… state all’erta!

Chiara Murru
Direttrice Artistica Mamatita Festival /  SpazioT